Project Description

_ Punta Campanella

Situata nell’area paesaggistica protetta dall’Unesco di Punta Campanella, estremo lembo della Penisola Sorrentina che separa il golfo di Napoli da quello di Salerno, fungeva anticamente da bastione saraceno di avvistamento dei pirati, come la celebre Torre Minerva a picco della scogliera, su cui veniva fatta risuonare una campana in caso di allarme, da cui deriva probabilmente l’origine del nome (Punta della Campanella!).

Il sentiero per raggiungere la Torre, rigorosamente a piedi, è un itinerario incantevole lungo la rotta “mitologica” di un’antica mulattiera greco-romana. Ancora parzialmente pavimentata in basolato romano che si dirada verso una vegetazione mediterranea lussureggiante fino a raggiungere gli ettari di terra coltivati con uliveti, limoneti, alberi da frutta e l’orto e il susseguirsi di terrazzamenti delimitati dai muretti a secco.

A Punta Campanella, attorno alla Torre, sono sistemati i grandi tavoloni in legno, riparati all’ombra degli ulivi, al cospetto della mistica visuale dai colori cristallini e cangianti del mare e del cielo che sembrano fondersi amplificando l’effetto iridescente della luce diafana che impera sui faraglioni di Capri e avvolge in un incantesimo ogni scorcio a 360 gradi.

La Torre, restaurata negli anni ’90 dalla famiglia del Genio, è arredata in stile rustico e minimale con pezzi di design contemporaneo e cimeli di lavori artistici lasciati all’interno in omaggio o in memoria di eventi o performances d’arte avvenuti nel tempo. Un esempio sono i bicchieri in plastica “schizzati” dai pigmenti di colore usati dall’artista giapponese Shimamoto durante una sua “azione” artistica in loco e assemblati successivamente da posteri… “come petali di un fiore che ne racchiude e preserva lo spirito e il ricordo!”.

Situata nell’area paesaggistica protetta dall’Unesco di Punta Campanella, estremo lembo della Penisola Sorrentina che separa il golfo di Napoli da quello di Salerno, fungeva anticamente da bastione saraceno di avvistamento dei pirati, come la celebre Torre Minerva a picco della scogliera, su cui veniva fatta risuonare una campana in caso di allarme, da cui deriva probabilmente l’origine del nome (Punta della Campanella!).

Il sentiero per raggiungere la Torre, rigorosamente a piedi, è un itinerario incantevole lungo la rotta “mitologica” di un’antica mulattiera greco-romana ancora parzialmente pavimentata in basolato romano che si dirada verso una vegetazione mediterranea lussureggiante fino a raggiungere gli ettari di terra coltivati con uliveti, limoneti, alberi da frutta e l’orto e il susseguirsi di terrazzamenti delimitati dai muretti a secco.

Qui, attorno alla Torre, sono sistemati i grandi tavoloni in legno, riparati all’ombra degli ulivi, al cospetto della mistica visuale dai colori cristallini e cangianti del mare e del cielo che sembrano fondersi amplificando l’effetto iridescente della luce diafana che impera sui faraglioni di Capri e avvolge in un incantesimo ogni scorcio a 360 gradi.

La Torre, restaurata negli anni ’90 dalla famiglia del Genio, è arredata in stile rustico e minimale con pezzi di design contemporaneo e cimeli di lavori artistici lasciati all’interno in omaggio o in memoria di eventi o performances d’arte avvenuti nel tempo. Un esempio sono i bicchieri in plastica “schizzati” dai pigmenti di colore usati dall’artista giapponese Shimamoto durante una sua “azione” artistica in loco e assemblati successivamente da posteri… “come petali di un fiore che ne racchiude e preserva lo spirito e il ricordo!”.

Punta Campanella
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